CARATTERISTICHE E DISTRIBUZIONE
DEL RADON
Il Radon è un gas naturale radioattivo, inodore, incolore ed insapore. Si accumula all’interno di ambienti chiusi diventando estremamente pericoloso per la salute. Le particelle alfa prodotte dal decadimento radioattivo del gas inalato possono infatti causare danni irreparabili alle cellule polmonari. Il Radon fuoriesce naturalmente dal terreno, dall’acqua e da alcuni materiali da costruzione. Viene emesso infatti da qualsiasi materiale di origine naturale che presenta tracce, anche piccole, di uranio (es. granito, tufo, porfido, basalto, cementi pozzolanici, etc.). La variazione straordinaria di questo gas rilevata nell’aria è infatti considerata fenomeno precursore per la predizione di fenomeni sismici e vulcanici.
ASPETTI SANITARI
Quali danni alla salute produce il radon?
Gli studi epidemiologici compiuti negli ultimi decenni hanno dimostrato che l’esposizione a concentrazioni elevate di radon aumenta il rischio di tumori polmonari.
Tanto che, dopo il fumo di sigaretta, che rimane di gran lunga la più importante causa di tumore al polmone, il radon è considerato la seconda causa di questa malattia.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO-OMS) ha inserito radon nell’elenco delle 75 sostanze ritenute
cancerogene per l’uomo, assieme con benzene, amianto fumo di tabacco, ecc.
In che modo il radon produce danni alla salute?
Le sostanze più pericolose per la salute sono i prodotti di decadimento del radon. Queste sostanze vivono per tempi molto brevi, minuti o secondi, e decadono emettendo radiazioni (particelle alfa, beta o gamma). Al contrario del radon, queste sostanze sono chimicamente ed elettricamente reattive, e possono essere introdotte all’interno dell’organismo attraverso il pulviscolo atmosferico e il vapore acqueo a cui si legano. Trasportati all’interno dell’apparato respiratorio, i prodotti di decadimento del radon raggiungono i polmoni, dove decadono emettendo radiazioni dannose per i tessuti. Quindi l’inalazione dei prodotti di decadimento del radon comporta il rischio di tumore ai polmoni e ai bronchi a causa dell’energia rilasciata in questa regione dalle radiazioni emesse durante il processo di decadimento.
Anche se il rischio è più legato ai prodotti di decadimento è uso comune riferire il rischio direttamente al radon.
Il radon può provocare altre malattie oltre al tumore al polmone?
Pur se ipotizzati altri effetti cancerogeni, i dati scientifici a disposizione fino ad oggi non dimostrano evidenze di altri effetti negativi sulla salute.
Quali condizioni fanno aumentare il rischio?
Il rischio aumenta al crescere della concentrazione e del tempo che si trascorre in presenza di elevate concentrazioni di radon. Esiste, inoltre, una stretta relazione tra gli effetti di fumo e radon, tanto che un fumatore rischia circa 15 volte di più rispetto a un non fumatore esposto alla stessa concentrazione.
È più pericoloso essere esposti a bassi livelli di radon per lungo tempo o ad alti livelli per tempi brevi?
A parità di esposizioni cumulative, è più pericoloso essere esposti in modo prolungato a bassi livelli piuttosto che essere esposti ad alte concentrazioni per tempi brevi.
C’è una concentrazione di radon sotto la quale si può stare tranquilli?
Il rischio di sviluppare un tumore al polmone aumenta in modo lineare al crescere della concentrazione: se questa raddoppia, raddoppia anche il rischio. Non esiste una soglia al di sotto della quale non c’è rischio. La minima concentrazione possibile (fondo ambientale), è quella della concentrazione nell’atmosfera esterna (10-20 Becquerel per metro cubo).
Quanti tumori al polmone sono dovuti al radon ogni anno in Italia?
Gli studi epidemiologici condotti su categorie di persone particolarmente esposte, come i minatori, hanno consentito una stima del rischio in relazione all’esposizione. Applicando tali risultati alla situazione italiana si stima che circa il 10 per cento di tutti i tumori polmonari sono attribuibili al radon. Per il Ministero della Salute i casi imputabili al radon ogni anno sarebbero in un numero compreso tra 1500 e 6000.
Come cresce il rischio con la concentrazione?
Gli studi compiuti hanno fornito una valutazione del rischio su tutta la vita di contrarre un tumore al polmone in funzione della concentrazione di radon cui si è esposti.
Ad esempio, alla concentrazione di:
60 Becquerel per metro cubo si stima che circa 5 persone su mille contrarranno un tumore al polmone;
70 Becquerel per metro cubo (media italiana) si stima che circa poco più di 5 persone su mille contrarranno un tumore al polmone;
200 Becquerel per metro cubo si stima che circa 17 persone su mille contrarranno un tumore al polmone;
400 Becquerel per metro cubo si stima che circa 34 persone su mille contrarranno un tumore al polmone
Le stime che si presentano sono affette da una notevole incertezza: i valori effettivi possono variare da circa la metà al doppio di quelli riportati.
Come cambia il rischio per fumatori e non fumatori?
Per non fumatori si intendono persone che non hanno mai fumato. Da una stima di rischio esteso a tutta la vita effettuata per gli Stati Uniti, alla concentrazione di:
75 Becquerel per metro cubo: si stima che 15 fumatori su mille contrarranno un tumore al polmone contro uno solo su mille non fumatori. Questo vuol dire che un fumatore, a questa concentrazione, corre un rischio doppio rispetto a quello di morire in un incidente d’auto (in USA);
circa 150 Bequerel per metro cubo: si stima che 29 fumatori su mille e 2 non fumatori su mille non fumatori contrarranno un tumore al polmone. Il rischio per un fumatore è, in questo caso, 100 volte superiore a quello di morire in un incidente aereo (in USA);
circa 300 Bequerel per metro cubo: si stima che 57 fumatori su mille e 3 non fumatori su mille non fumatori contrarranno un tumore al polmone;
circa 400 Bequerel per metro cubo: si stima che 71 fumatori su mille e 4 non fumatori su mille non fumatori contrarranno un tumore al polmone.
È più pericoloso il radon, il benzene o l’amianto?
È più pericoloso il radon, che causa circa il 10 per cento dei tumori polmonari, mentre sia il benzene che l’amianto si mantengono ben al di sotto di questo valore. Si stima che, ogni anno, in Italia, le morti attribuibili al radon siano circa 3000, quelle dovute al benzene circa 100. Anche l’amianto è meno pericoloso del radon. Il suo impiego è stato vietato da anni.
Il fumo di sigaretta, comunque, resta la prima causa di tumore polmonare, provocando circa l’80 per cento dei casi.
L’esposizione al radon e al fumo passivo aumenta il rischio di tumore al polmone?
Non sono stati compiuti studi specifici. Tuttavia è presumibile che la presenza contemporanea di due fattori che, separatamente, aumentano il rischio di tumore al polmone, induca una certa crescita del rischio.
Rischiano di più gli uomini o le donne?
Non è mai emersa alcuna differenza. Il rischio dipende dalla durata dell’esposizione e dalla concentrazione di radon cui si è esposti.
I bambini rischiano più degli adulti?
Non esistono dati sufficientemente certi che dimostrino una differente suscettibilità all’esposizione al radon dei bambini rispetto agli adulti.
Tuttavia, l’esposizione prolungata al radon da parte dei bambini è pericolosa in prospettiva, in quanto, essendo protratta per lungo tempo, aumenta il rischio di contrarre un tumore al polmone in età adulta.
È più importante smettere di fumare o bonificare la casa?
Per un fumatore è sicuramente più importante smettere di fumare.
C’è una dieta consigliata per diminuire il rischio di tumore al polmone dovuto al radon?
Una dieta che preveda alti consumi di frutta e verdura può portare a una riduzione del rischio di tumore al polmone in genere. Alcuni studi hanno dimostrato che un fumatore che segua una dieta che comporti un certo consumo di questi alimenti, riduce il proprio rischio di contrarre un tumore al polmone in modo consistente rispetto a un fumatore che non abbia queste abitudini alimentari, a parità di numero di sigarette consumate. Il rischio resta comunque più elevato per un fumatore che per un non fumatore,
indipendentemente dalla dieta seguita.
Legge Regione Campania
La Legge Regione Campania n.13 del 08/07/2019 ha imposto l’obbligo di misurare la concentrazione di gas Radon in tutte le attività aperte al pubblico a piano terra e seminterrato/interrato. Fanno eccezione solo i locali residenziali ed i vani tecnici per impianti. La misura deve iniziare entro il 16/10/2019 e deve durare 1 anno. I risultati vanno inviati al Comune e all’ARPAC entro il 16/01/2021.
In caso di mancato invio si sospende l’Agibilità dei locali. Senza agibilità, oltre ad una possibile chiusura, non è possibile effettuare affitti, vendite, subentri, volture, etc. La Legge impone una misura di durata annuale, per cui in caso di non esecuzione, il locale sarà interdetto per almeno 1 anno, per le misurazioni.
Per attività fino a 100 mq, si può usufruire della misurazione del Radon, secondo la L.R. 13/2019, con il posizionamento da parte di un tecnico di 2 dosimetri passivi a tracce nucleari semestrali consecutivi secondo un piano di campionamento conforme alla UNI ISO 11665-4:2015, con relativa analisi del laboratorio di radioprotezione con sistema qualità UNI CEI EN ISO/IEC 17025 e con rapporto di prova firmato da un Esperto Qualificato in Radioprotezione di II° grado.
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